Con lista LIBERTÀ mi batterò per una Europa inclusiva che valorizzi le diversità territoriali, di costume e di tradizione.
La economia di una area è strettamente legata al territorio inteso in senso sociale oltre che geografico, e ne esprime le caratteristiche culturali e storiche. Per la struttura morfologica del territorio l’Italia ha una particolare vocazione agroalimentare con eccellenze nella produzione di vino, olio, allevamenti bovini e suini con importante produzione casearia e salumi, a fronte della forte carenza di materie prime e risorse energetiche.
Ancora la struttura morfologica del territorio ha caratterizzato lo sviluppo di piccole e medie imprese, che rappresentano un unicum europeo, molto apprezzata nel mondo con prodotti di altissima qualità identificati con il marchio Made in Italy
Infine la cultura e la storia millenaria fanno dell’Italia un polo di attrazione turistica che ha comportato lo sviluppo economico commerciale e turistico che rappresenta la maggiore ricchezza del Paese.
In questa ottica non è condivisibile una politica europea che tenda a omogeneizzare vocazioni economiche dei diversi stati attraverso leggi e regolamenti centralisti che tendono a eliminare quegli elementi di eccellenza propri della diversità.
Il potere omogeneizzante della Commissione Europea si basa sulla autorità di legiferare e regolamentare al di sopra degli stati limitando di fatto la sovranità popolare di ciascun stato ed è bene ricordare che l’art. 11 della costituzione italiana limita la cessione di sovranità, in accordo con altri stati, solo per assicurare la pace e la sicurezza.
La lista LIBERTÀ non si schiera contro l’Europa come unione di popoli, ma contro l’attuale sistema lobbistico-finanziario che impone agli stati membri indirizzi e regolamenti che non tengono conto delle realtà sociali e culturali differenti.
In questo senso lista LIBERTÀ combatterà affinché i popoli degli stati membri recuperino fasce di sovranità in tema di lavoro, sostegno sociale, supporto alle imprese. La politica europea nel rispetto della sovranità popolare può e deve valorizzare le differenti articolazioni sociali e territoriali degli stati membri con l’obiettivo includere le diversità e ridurre le disuguaglianze presenti ed accentuate da una politica monetaria rivolta più alla finanza che alle aree economiche produttive.