Industria ed agricoltura: per una vero sviluppo sostenibile

Con lista LIBERTÀ mi batterò per una Europa che difenda la competitività delle nostre produzioni contro il globalismo selvaggio e l’invasione di prodotti dalla filiera non controllabile.

La competitività degli stati europei non deve essere penalizzata nei confronti di tutta la l’area extra UE che per effetto di una società carente di diritti può produrre a bassissimo costo invadendo i nostri mercati sulla onda di una globalizzazione selvaggia.

Nel recente vertice dell’industria ad Anversa è stato emesso un documento degli industriali europei che chiedono al futuro parlamento europeo di bilanciare la politica del Green Deal (cavallo di battaglia degli ultimi 5 anni) con una maggiore attenzione all’industria.

Ciò significa che l’Europa è alla ricerca di un nuovo consenso sull’equilibrio tra sostegno all’industria, sostenibilità e competitività. Il fronte che spinge per un Industrial deal nei prossimi 5 anni richiede di modificare radicalmente le limitazioni agli aiuti di stato alle industrie ed un abbattimento degli oneri.

In poche parole il rischio è che grandi paesi industriali come Francia e Germania, grandi sostenitori delle sovvenzioni industriali per la loro forza economica, creino condizioni di ulteriore disuguaglianza tra stati membri.

LISTA LIBERTA’ ritiene che un Industrial Deal paneuropeo deve essere opportunamente integrato con lo storico Green Deal per poter accelerare la transizione verde, la competitività e la coesione, permettendo alle regioni più povere di recuperare il ritardo.

E’ necessario che siano attentamente valorizzate le politiche di sostegno alla produttività,   affinchè ciascun stato possa indirizzare lo sviluppo integrato verso le attività più consone, che nello specifico italiano sono rappresentate da Piccola e Media Industria ed attività della filiera agroalimentare.

La sostenibilità agroalimentare non può prescindere dalla valutazione dei costi di produzione e dal loro riconoscimento ai produttori. Per questo l’Europa deve difendere i prodotti di qualità dall’attacco indiscriminato dei prodotti finti (esempio tipico il Parmesan contro il vero Parmigiano) o da quei prodotti extraeurepei che non hanno vigilanza o controllo di filiera.

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