Con lista LIBERTÀ mi batterò perchè il diritto alla salute non sia considerato dall’Europa un debito cattivo.
La sanità Italiana presenta una profonda evidente crisi, che è sotto gli occhi di tutti.
Non è una crisi culturale o scientifica, che invece ci pone ai primi posti al mondo, così come non è una crisi sistematica poiché il sistema universalistico italiano è invidiato dalle società socialmente più evolute.
La crisi è strutturale e gestionale. Oggi i tempi di attesa per visite ed esami, nonostante il ticket, sono indecorosi; interventi di bassa intensità con attese di anni. Mancano medici di base e specialisti ospedalieri. Mancano infermieri e tecnici. Gli stipendi contrattuali sono tra i più bassi in Europa.
Tutto ciò ha una radice profonda: il sottofinanziamento del Sistema sanitario. In Italia l’incidenza della spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil è stata pari al 6,8%, superiore di un decimo di punto a quella del Portogallo (6,7%) e di 1,7 punti rispetto alla Grecia (5,1%), ma inferiore di ben 4,1 punti a quella tedesca (10,9%), di 3,5 punti a quella francese (10,3%), e inferiore di mezzo punto anche a quella spagnola (7,3%)
La spesa sanitaria procapite in Italia è di molto sotto la media europea con una differenza media di circa 808 euro che moltiplicati per l’intera popolazione residente fa la cifra mostruosa di 47,6 miliardi di euro.
La spesa che le famiglie italiane affrontano rivolgendosi direttamente al privato è del 21,4% del totale, ovvero circa 1000 euro pro capite, mentre in Francia raggiunge appena l’8,9% del valore totale (corrispondente a 544 euro pro capite), l’11% in Germania (880 euro pro capite).
Il sottofinanziamento del SSN è figlio dei tagli progressivi dal 2009 per le necessità di soddisfare il patto di stabilità e sta comportando per l’Italia una gravissima diseguaglianza rispetto al resto dell’Europa: la Lista LIBERTA’ ritiene sia necessaria la richiesta prioritaria per escludere dal patto di stabilità le spese socio-assistenziali.
INVECE L’ITALIA HA CHIESTO lo scorso aprile LO SCORPORO DAL PATTO DELLE SPESE REALTIVE AGLI ARMAMENTI (2% del PIL).
Solo con un finanziamento del Sistema sanitario che sia allineato alla media europea si potrà affrontare la carenza di personale e strutture pubbliche o accreditate che oggi obbliga i cittadini a pagare direttamente di tasca propria le prestazioni sanitarie. 2,1 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi per ragioni economiche e 4,2 milioni hanno limitato le spese per la salute.
Lista LIBERTÀ si batterà per recuperare totalmente il diritto alla salute di ogni cittadino.