Difendere la alimentazione naturale e sana

Con lista LIBERTÀ mi batterò per una Europa che difenda le peculiarità alimentari di una dieta mediterranea sana e naturale.

Teniamo presente il pesante tentativo attuato dalla commissione europea nell’ottobre 2023 nella iniziale stesura del Programma di Lavoro Annuale 2024 sulla Promozione dei Prodotti Agricoli in cui venivano di fatto esclusi dalla promozioni i vini e le carni rosse nella convinzione dei burocrati europei che la viticultura non risponda appieno alle indicazioni di coltura biologica e che le carni rosse non rispondano ai criteri del piano anticancro.  Il tentativo di colpire la produzione di vini e gli allevamenti  si è ripetuta nel 2020 e nel 2023 e fino ad oggi sono state bloccate con difficolta essenzialmente per l’azione delle grandi manifestazioni degli agricoltori.

La insofferenza dell’Europa per profili alimentari naturali tipici del mediterraneo si manifesta ulteriormente con il Regolamento 2015/2283 sui “Nuovi Cibi” che considera ammissibile la creazione di cibi attraverso la coltivazione di cellule staminali, ovvero la cosiddetta carne sintetica o meglio dire coltivata.

Sarebbe l’ennesima prova della invasione legislativa europea su abitudini, tradizioni ed economia del nostro paese ove la filiera di lavorazione della carne vale più di 9 miliardi di euro/anno ed il settore zootecnico italiano vale il 15% di tutto l’agroalimentare del nostro Paese con un fatturato di quasi 30 miliardi di euro, 513.000 addetti e circa 170.000 aziende agricole, ma soprattutto è sostenibile.

Il concetto che gli allevatori inquinano è figlio di una cultura ambientalista distorta che vede l’agricoltore come nemico della natura. La lista LIBERTA’  contrasterà in ogni ambito questa convinzione diffusa tra gli estensori delle norme europee del Green Deal nel rispetto di una realtà ormai consolidata di una agricoltura sostenibile, ma competitiva. L’agricoltura e la zootecnia assieme alla filiera della pesca assicurano la produzione di cibo che deve provenire dalla terra e dal mare e non essere prodotto in laboratorio.

Bisogna difendere con forza la qualità della materia prima alimentare attraverso le indicazioni geografiche (la denominazione di origine controllata DOP, indicazione geografica protetta IGP, specialità tradizionale garantita STG) e limitando invece lo strapotere della semplice definizione “biologico”.

La lista LIBERTA’ si batterà per ridurre il peso della burocrazia nell’attività agricola, rendendo più semplice il suo svolgimento in funzione specialmente dei costi di produzione. La fonte produttiva è sempre più penalizzata con un basso margine nella La filiera agroalimentare che è governata economicamente più dalle componenti finali (Commercializzazione) che dai produttori. E’ obbligatorio che l’Europa applichi i principi di equità nella filiera agroalimentare anche vietando le cosiddette pratiche commerciali sleali ovvero la commercializzazione di prodotti fake (esempio Parmesan contro il nostro Parmiggiano).

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