Contro l’aumento delle tasse su casa e pensioni

Con lista LIBERTÀ mi batterò per una Europa che non si accanisca contro la fascia media della popolazione e non danneggi ulteriormente le famiglie

La OCSE, in cui sono presenti anche i membri della UE, ha documentato che in Italia si guadagna meno che nel 1990 ed è l’unico paese Ue dove i salari reali sono scesi. Se si aggiunge che esiste una vasta fascia di nuova povertà rappresentata da chi non ha un contratto fisso, si comprende come all’Italia l’Europa non ha fatto proprio bene.

Sempre l’OCSE, propone all’Italia  (per migliorarne la crescita!) di introdurre la patrimoniale (tassa sulle proprietà) e di tassare le pensioni più elevate, superiori a 4 volte il minimo (2.270 euro lordi, 1.768 netti!). La proposta è togliere l’indicizzazione (ovvero non aggiornare con gli aumenti ISTAT) a queste pensioni che l’Europa considera eccessive.

Se si aggiunge che la commissione Europea da qualche anno spinge alla introduzione in Italia dell’IMU sulla prima casa, si comprende la folle politica europea che penalizza le fasce medie impoverendole.

La casa di proprietà è un bene rifugio tipicamente delle aree europee meno ricche. In italia la percentuale di abitazione è togliere l’indicizzazione (ovvero non aggiornare con gli aumenti ISTAT) le pensioni che l’Europa considera “d’oro”. Per l’Europa sono pensioni “d’oro” quelle superiori a 1.1768 euro netti. della casa di proprietà è 74% contro il 49% della Germania ed il 64% della Francia. Tassare la prima casa vorrebbe dire colpire le fasce piu deboli poiche le grandi case di lusso solitamente sono intestate a società e quindi non sono riconducibili a soggetti privati.

La politica Europea contro le fasce medie della società si manifesta ancor meglio con il piano UE sulle case green che prevede che tutte le case debbano rispettare gli standard energetici della classe E entro il 2030 e della classe D entro il 2033. La direttiva Ue fa parte del pacchetto Fit for 55, che ha l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Attualmente in Europa gli edifici esistenti sono responsabili del 40% del consumo di energia e del 36% delle emissioni. In Italia il 60% degli edifici si colloca tra la classe F e la G.

La stima dei costi per il salto di due classi energetiche e un abbattimento delle emissioni inquinanti del 15%, prevede un costo totale a carico delle famiglie che va da 40 a 90.000 euro per abitazione.

In alternativa il bene casa non avrà più nessun valore perché diventa invendibile ed anche locabile.

Questa folle ideologica rincorsa al Green, senza integrarlo con gli aspetti economici e sociali, potrebbe distruggere il valore della casa come bene rifugio, frutto di antichi e nuovi sacrifici, senza contare la particolare peculiarità dei nostri centri storici che il mondo ci invidia.

La lista LIBERTÀ si batterà affinchè l’adeguamento energetico delle abitazioni possa essere una opportunità di sviluppo attraverso risorse europee di sostegno specifico e vincolato e con tempi più compatibili  con la realizzazione del programma: spostare al 2040 lo step di classe E la neutralità climatica al 2060.

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